Sarebbe bastata una rete per chiudere la pratica salvezza diretta, ma la squadra di Chianese non
riesce a violare la porta dell’estremo difensore ospite e, pur non prendendo gol, dovrà adesso
giocarsi la permanenza nella categoria, senza passare dalle forche caudine dei playout, all’ultima
giornata, in casa di un agguerritissimo Locri, non condannato dalla matematica e che, per questo,
che tenterà il tutto per tutto per evitare la retrocessione diretta.
Il primo tempo è chiaramente a tinte granata. L’occasione più grande si presenta sui piedi di
Mokulu: l’attaccante numero 89 viene raggiunto dal pallone in area e calcia, da posizione molto
defilata, trovando però un attento Dolenti che non si fa sorprendere dalla sinistra. Più tardi, Vasil
prova a calciare al volo col mancino, ma il pallone finisce alto. Poco dopo, la stessa sorte tocca al
destro da fuori di Dampha, il migliore in campo. Sul finire del primo tempo, poi, una Sancataldese
fino a quel momento inoffensiva sfiora il vantaggio con Bonilla: l’11 degli ospiti sfugge alla difesa
ma davanti a Zizzania si fa ipnotizzare e calcia malissimo. I primi quarantacinque, dunque, si
chiudono a reti inviolate.
Nella seconda frazione il ritmo si abbassa notevolmente. I cambi non danno la scossa alla gara e
la situazione si complica al 75’: in un parapiglia generale scoppiato in zona guardalinee, all’altezza
del calcio d’angolo alla sinistra di Zizzania, sia Acireale che Sancataldese rimangono in dieci
uomini a causa dell’espulsione di Rodio e Suarez. Nei minuti restanti succede poco o nulla, con un
solo colpo di testa di Sueva da annotare sul taccuino e, al termine dei sei minuti di recupero,
l’arbitro manda negli spogliatoi le squadre sul risultato finale di 0-0, con gli ospiti che possono
rallegrarsi e i granata che non possono ancora gridare salvezza.
Al termine del match, l’allenatore dell’Acireale, Mauro Chianese, ha incontrato i giornalisti:
“Non capisco perché si dica che dobbiamo trattenere il respiro fino alla prossima giornata, visto
che ad oggi siamo fuori dai playout. Ci dispiace non aver festeggiato qui in casa la salvezza, ma
sinceramente quelli più preoccupati dovrebbero essere quelli dietro di noi. È stata una partita
difficile, un po’ come quella col Paternò. Ci è mancato l’episodio e oggi fa tutta la differenza del
mondo. Faccio i complimenti allo staff per aver rimesso a disposizione Iuliano prima del previsto”.
Ufficio Stampa
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