ACIREALE CALCIO 1946QUASI UN SECOLO DI PASSIONE
La neonata squadra partecipò al campionato siciliano di Terza Divisione, giocando per l’intera stagione nello Stadio Comunale, la storica struttura affacciata sulla Timpa e sullo Jonio. Alla fine della sessione venne ammessa alla categoria superiore, cioè la Seconda Divisione, nella quale riuscì a piazzarsi al secondo posto approdando, quindi, alla Prima Divisione (una sorta di Lega Pro del tempo). Nonostante un inizio complicato che vide i granata gravitare nella parte bassa della classifica, con un cambio alla guida tecnica la squadra si rese protagonista di un buon campionato, raggiungendo la salvezza. L’anno dopo, cioè il 1933, nella stessa serie andò in scena per la prima volta il derby con il Catania: era domenica 8 gennaio, e i granata uscirono sconfitti per 3 a 2. Non fu l’unica amarezza, perché a fine campionato, con la morte dell’allora Presidente, il Cavaliere Peppino Puglisi, la Società si sciolse.
Passarono diversi anni prima di vedere una nuova squadra in città: l’11 giugno del 1946 nacque l’“Associazione Sportiva Acireale”, della quale rimane nella memoria la prima formazione, allenata dall’ex juventino Luigi Bertolini: Core, Maccarrone, Cantarella, Dereani, Barattucci, Conti, Signorelli, Raciti, Grasso, Creziato, Cusumano. Per qualche anno i granata disputarono dei buoni campionati, fino alla conquista della Quarta Serie dopo il campionato del 1957-1958 e, tempo dopo, della Serie C, nella stagione 1968-1969. Nella seconda metà degli anni Sessanta e fino al 1972 assunse il nome “Acquapozzillo”, e a meno di un decennio di distanza da quella promozione, cioè nel 1975-1976, la squadra tornò in D, partecipando poi a diverse edizioni del campionato Interregionale.
Negli anni Ottanta e Novanta l’Acireale visse delle stagioni esaltanti. Dopo diversi campionati disputati in serie C2 e in C1, i granata approdarono in Serie B alla fine del campionato 1992-1993, in seguito all’illecito contestato al Perugia che in prima battuta aveva battuto la compagine acese nello spareggio giocato a Foggia, valido per aggiudicarsi il secondo posto. Nel 1993-1994 riuscirono a rimanere nella serie cadetta, giocando per la prima volta nel nuovo stadio della città, allora chiamato “Tupparello” (dalla contrada nella quale sorge) e oggi nominato “Aci e Galatea”, adatto per quel tipo di campionato rispetto al vecchio Comunale: per la permanenza fu determinante la vittoria nello spareggio contro il Pisa, disputato allo stadio “Arechi” di Salerno davanti a 6.000 tifosi acesi e concluso ai rigori. La successiva stagione, però, l’Acireale retrocesse in C1 per un solo punto.
Rimase in C1 per quattro anni, poi finì in C2, evitando il fallimento grazie all’intervento dell’imprenditore Antonino Pulvirenti, che ne rilevò la proprietà. In C2, comunque, i granata restarono un solo anno, riuscendo quindi subito a risalire e, nel 2002-2003, arrivando a sfiorare la serie B, con la sconfitta in semifinale playoff ad opera della Viterbese. L’anno dopo Pulvirenti cedette la Società, preferendo acquistare il Catania, e questo comportò notevoli problemi finanziari, tali da influire sulla squadra che nel maggio 2006 retrocesse a causa della sconfitta ai playout con la Juve Stabia. Neanche un mese dopo, poi, mancò l’iscrizione alla C2 a causa degli stessi problemi finanziari: una cordata di imprenditori non riuscì a portare a termine l’iter, ritirandosi poco prima della scadenza e, come avvenuto nel 1933, venne decretato il fallimento,con radiazione dai professionisti.
A riprendere in mano il calcio in città fu l’imprenditore Santo Massimino, che, sempre nel 2006, fondò la “Società Sportiva Dilettantistica Acireale Calcio”, e si ripartì dal campionato di Promozione, girone C, vinto quello stesso anno. Nel 2007-2008, in Eccellenza, non riuscì a fare un nuovo salto di categoria perdendo ai playoff contro il Palazzolo. L’estate del 2008, poi, vide un nuovo cambio ai vertici della Società: Ralf Schwarz, proprietario del gruppo “Softecno”, divenne il nuovo patron, mentre la presidenza passò a Rosario Pennisi. Il campionato 2009-2010, così, vide società e squadre rinate, con un gran pubblico al seguito nonostante la categoria, cioè l’Eccellenza: alla tredicesima giornata di ritorno i granata batterono il Vittoria per 2-1 davanti a oltre cinquemila spettatori, conquistando la Serie D con due giornate di anticipo e siglando il record di punti, cioè 76, per il girone B della categoria.
La stagione successiva arrivò in panchina una vecchia gloria dell’Acireale, cioè Pietro Infantino, che sostituì Carlo Breve, rimasto alla guida della squadra l’anno della promozione e fino a gennaio.
I granata rimasero in Serie D qualche anno, rischiano di retrocedere nel 2011-2012, con Massimo Gardano in panchina, salvandosi ai playout contro il Marsala. La stagione seguente, però, finirono in Eccellenza, e dopo 23 giornate arrivò, per la terza volta, il fallimento.
Nell’estate 2014, però, l’avventura ripartì, sempre dall’Eccellenza: l’imprenditore Nicola D’Amico fondò l’“Associazione Sportiva Dilettantistica Acireale”, riappropriandosi dello storico logo che negli anni era mutato. Quella stagione la compagine granata riuscì ad arrivare, dopo il quinto posto, fino alla finale playoff, che però la vide sconfitta contro la Sicula Leonzio in un match molto acceso nel quale si arrivò a contare anche un goal annullato agli acesi. Quello stesso anno l’Acireale approdò in finale anche nella Coppa Italia Dilettanti, ma pure qui vide una sconfitta, contro il Mazara, sul terreno di gioco di Marsala. L’anno successivo sembrò dominare il campionato, ma chiuse secondo a un punto dalla prima, il che lo portò ancora una volta ai playoff, superando la fase regionale e arrivando alla semifinale nazionale, nella quale subì la sconfitta casalinga contro il Team Altamura, che poi pareggiò in casa superando il turno. Nonostante questo, però, venne ripescata in Serie D, dopo regolare domanda, a completamento organici. L’anno dopo, nel girone I, riuscì a chiudere all’ottavo posto. La stagione successiva, cioè nel 2018-2019, dopo il cambio della denominazione in “Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Acireale 1946”, avvenuto a seguito della scissione dall’“Associazione Sportiva Dilettantistica Acireale” (club operativo nel Calcio a 5), la squadra partì benissimo, nuovamente sotto la guida di Carlo Breve, ma poi subì un tracollo che portò all’esonero e al subentro di Pippetto Romano, che fece chiudere i granata al sesto posto.
Nel 2019-2020 si ripartì con un allenatore ambizioso, Peppe Pagana, e la squadra iniziò benissimo, rimanendo in testa col Palermo per le prime sei giornate, ma chiuse al settimo posto (in un campionato finito in anticipo a causa del Covid) dopo una penalizzazione di quattro punti, senza la quale sarebbe arrivata terza. Nel 2020-2021 si partì ancora una volta con intenzioni di vertice, ma la squadra chiuse al quinto posto, con un cambio in panchina (arrivò Fabio De Sanzo) e affrontando per l’ennesima volta i playoff, perdendo poi in semifinale contro l’F.C. Messina. I playoff vennero raggiunti anche la stagione successiva, dopo un ottimo campionato chiuso al terzo posto, ma anche stavolta arrivò una sconfitta, contro la Cavese, in finale. Nel 2022-2023, invece, la squadra soffrì, sotto la guida di Giovanni Ignoffo, e chiuse il campionato riuscendo ad evitare i playout all’ultima giornata, affrontando gravi problemi finanziari, senza però perdere la vicinanza del suo pubblico.
Nel giugno del 2023, con l’arrivo dei nuovi proprietari Giovanni Di Mauro ed Enrico Strano, ha preso il via la rinascita di società e squadra, con un rinnovato staff, nuove figure dirigenziali e tecniche e una squadra quasi completamente rinnovata: un progetto legato alla programmazione, guardando al futuro e mostrando attenzione ai particolari.