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Una partita cuore e grinta quella dell’Acireale contro l’Akragas, finita 3-3 e combattuta fino alla fine.

Prima dell’inizio della gara, la manifestazione legata alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, messa a punto in accordo con la Lega Nazionale Dilettanti e con la Società ospite: sugli spalti è apparso uno striscione recante il testo “100 non è solo un numero: è un problema”, in merito al quale lo speaker ha spiegato che a ottobre di quest’anno il numero dei femminicidi ha raggiunto la simbolica, e drammatica, cifra a doppio zero, al quale si sono aggiunti altri nomi a novembre, tra i quali, in ultimo, quello di Giulia Cecchetin. Successivamente i calciatori in campo (recanti tutti un segno rosso sul viso) hanno mostrato lo striscione “1522 non è solo un numero: è una soluzione”, con i capitani delle due squadre che hanno spiegato l’importanza del numero di emergenza, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e con la Presidentessa dell’Akragas, Roberta Lala, che, accanto ai due presidenti dell’Acireale, Di Mauro e Strano, ha voluto sottolineare l’importanza di questa battaglia sociale.

Al termine, mentre in curva Sud veniva celebrato il tifoso Sebastiano Gambino, scomparso lo scorso anno, ha preso il via il match.

Primo tempo di enorme sofferenza per l’Acireale di Marra, che ha subito l’occasione per sbloccare la gara al 4’ con Montaperto, che però vede la respinta di Sorrentino in angolo. Da questo momento in poi, sarà un monologo Akragas: aggressiva e ben messa in campo, la squadra di Coppa passa in vantaggio alla prima occasione utile con Di Mauro che, al 10’, sfrutta l’errore del reparto difensivo granata e batte Zizzania. L’Acireale subisce lo svantaggio e, al secondo tentativo ospite, incassa il 2-0. In questo caso è bravo Rechici a recuperare un pallone, saltare l’avversario e servire Leuca. Piazzato al centro dell’area di rigore, il 24 biancazzurro spinge la palla in porta trovando il doppio vantaggio per gli ospiti. Situazione che peggiora al 25’, quando Vaccaro riceve un rosso diretto dopo un fallo su Leuca. Dopo due minuti di recupero e tanto possesso marchiato Akragas, si chiude il primo parziale di gara.

Nella ripresa, il copione sembra essere lo stesso del primo tempo. Già al 49’, l’Akragas sfiora il gol con Di Mauro, ma la difesa acese devia in angolo. Sugli sviluppi del corner, Leuca colpisce il palo di testa e Perez ribatte in rete, trovando il 3-0. A differenza dei primi due gol subiti, però, questo scuote la squadra di Marra, che accorcia le distanze alla prima occasione utile con Maltese, perfetto nel terzo tempo dopo l’assist di Lucchese da angolo al 63’. Un gol che accende il diverbio in campo, portando all’espulsione di Sorrentino, portiere ospite. Dieci contro dieci, l’Acireale accende definitivamente la sua partita credendo nell’impresa. Al 68’, un bolide dalla distanza di Cicirello regala il secondo gol all’Acireale e accende lo stadio “Aci e Galatea”. Sulle ali dell’entusiasmo, al 73’ Cicirello entra in area e conquista un calcio di rigore. Dagli undici metri Savanarola realizza l’incredibile 3-3 finale, che consegna un punto ai granata.

Al termine del match Giuseppe Cammarata, direttore sportivo dell’Akragas, ha parlato in conferenza stampa: “Oggi ho visto solo una squadra in campo nei primi 63 minuti, dovevamo stare sul pezzo. Devo fare i complimenti all’Acireale per la reazione, ma a mancare siamo stati noi”. Successivamente l’allenatore dei biancazzurri, Marco Coppa, ha dichiarato: “C’è rammarico, questa partita deve lasciare l’amaro in bocca perché ha del paradossale. Abbiamo giocato un calcio di alto livello per 65 minuti, ma se abbiamo pareggiato 3-3 abbiamo anche le nostre colpe. Faccio in ogni caso i  complimenti all’Acireale per la reazione che ha avuto, non era semplice”.

Anche Agatino Chiavaro, direttore Sportivo dell’Acireale, ha parlato alla stampa, non nascondendo la propria insoddisfazione: “I primi sessanta minuti di oggi non si spiegano, bisogna capire in cosa migliorare, ma non solo. Oggi non sono soddisfatto di quanto visto per buona parte della gara, serve capire che indossare la maglia dell’Acireale ha un peso diverso. C’è sicuramente da salvare la reazione, ma bisogna crescere”.

Sebastiano Ambra